
VISITA
- Via Carlo Piaggia, 74, 55012 Capannori LU
- 0583 428784
- staff.museo@comune.capannori.lu.it
- Orari:
Lun. mer. e dom. – CHIUSO
Mar. e giov. – 9:00 – 13:00
Ven. – 13:00 – 19:00
Sab. – 10:00 – 13:00 / 16:00 – 19:00
Allestito in un elegante palazzo storico del XVII secolo sviluppato su tre piani, si compone di una sezione archeologica e di una etnografica.
Parte degli spazi disponibili a piano terra sono stati riservati a mostre temporanee.
La sezione archeologica si distribuisce tra piano terra e primo piano.
Essa si propone di ripercorrere la storia della pianura anticamente attraversata dal fiume Auser (antenato del Serchio) dalle prime sporadiche tracce dell’uomo preistorico, risalenti al Paleolitico Medio (130.000- 35.000 anni da oggi), attraversando i primi insediamenti stabili della Media Età del Bronzo (1500 a.C.) e la successiva massiccia colonizzazione etrusca (VIII-V secolo a.C.), per concludersi con la capillare e sistematica occupazione di età romana (II secolo a.C. – V secolo d.C.).
Tra i reperti più significativi, spicca, Il Frizzone, un enigmatico edificio in legno del II secolo a.C. rinvenuto durante gli scavi per la costruzione del casello autostradale di Capannori, in località Al Frizzone.
L’edificio, dopo essere stato smontato e sottoposto a un lungo intervento di restauro, è stato rimontato in una sala al piano terreno del Museo, in condizioni ambientali costantemente monitorate.
La sezione etnografica, posta al secondo piano, si compone di due parti. La prima è dedicata alla figura dell’importante esploratore originario di Badia di Cantignano Carlo Piaggia il quale, nel XIX secolo, compì avventurosi viaggi nel cuore dell’Africa nera, raccogliendo numerosi reperti quali testimonianze dell’ambiente e delle culture da lui incontrati.
L’esposizione ripercorre le tappe principali dei suoi viaggi, presentando documenti e cimeli provenienti dalla sua vasta collezione.
La seconda, dedicata alla Civiltà Contadina della piana di Lucca, raccoglie ed esemplifica immagini e strumenti agricoli originali, testimoni delle colture e delle pratiche di vita dei campi nel nostro territorio della prima metà del secolo scorso.
Il percorso è articolato in tre macro temi: il granturco sessantino, i fagioli della lucchesia e le antiche unità di misura del nostro territorio.
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